Chiunque lavori con Revit sa che, al momento, l’operazione per determinare la cubatura, ovvero il volume totale, di un edificio è un processo manuale che richiede un certo impegno e tempo.
Purtroppo, non esiste al momento nessuno strumento automatico all’interno del programma che possa svolgere questo compito, quindi si ricorre all’utilizzo di ciò che si chiama ‘masse’.
La ‘modellazione concettuale’, un termine un po’ tecnico, è un modo di esplorare come un nuovo edificio si inserisce all’interno del layout di un’area o di un paesaggio esistente.
Questo tipo di modellazione può essere modificata molto rapidamente, permettendoti di esaminare diverse versioni di un progetto in modo efficiente.
A questo scopo, si utilizza spesso un altro strumento chiamato Dynamo.

Tuttavia, nel nostro caso, abbiamo utilizzato un approccio diverso.
Abbiamo impiegato il metodo delle ‘masse’ per calcolare il volume di un edificio che era già stato costruito e faceva parte di un complesso di edifici con vari proprietari.
Per fare questo, il nostro team ha utilizzato sia scanner laser terrestri che droni per rilevare l’intero complesso dall’esterno, producendo ciò che chiamiamo una ‘nuvola di punti’.

Questa nuvola di punti ci fornisce un modello dettagliato dell’edificio che possiamo poi utilizzare per i nostri calcoli.
Per semplificare ulteriormente il lavoro, abbiamo diviso il complesso in due parti, che abbiamo chiamato Blocco A e Blocco B.
Il proprietario del Blocco B ci ha incaricato di analizzare anche l’interno della sua abitazione, perché aveva dei dubbi sulle misurazioni dell’altezza.
Quindi, abbiamo utilizzato Revit per creare un modello tridimensionale dell’edificio, che ci ha permesso di avere una visione più ampia e completa.

D’altra parte, il Blocco A, di proprietà di un’altra persona, è stato modellato come ‘massa concettuale’, visto che il nostro unico obiettivo era calcolarne i volumi e non avevamo bisogno di altre informazioni dettagliate.
Con questo metodo, siamo riusciti a ottenere solo il volume totale dell’edificio.
Tuttavia, per mostrare come avevamo ottenuto questo calcolo, abbiamo creato dei disegni che rappresentavano gli edifici divisi in forme geometriche semplici.
Questi disegni rendono il nostro processo di calcolo più trasparente e comprensibile.

Quindi, dopo aver realizzato i disegni dei piani con le varie misure per calcolare l’area, avevamo bisogno anche di disegni in sezione che mostrassero l’altezza dal suolo.
Questo ci permette di calcolare i volumi.

Nel caso del Blocco B, avevamo tutte le informazioni sulle altezze interne perché avevamo effettuato un rilievo interno dell’edificio.
Quindi, il volume che abbiamo calcolato corrispondeva esattamente a quello del progetto iniziale.
Per il Blocco A, invece, abbiamo calcolato il volume considerando le altezze fino alla parte inferiore della gronda, perché non avevamo l’autorizzazione del proprietario dell’edificio per fare un rilievo interno.


Tutti i dati raccolti durante il rilievo sono stati collegati a punti GPS nel sistema di coordinate UTM-32N per le parti planimetriche, mentre per l’informazione altimetrica, abbiamo adattato tutto alla quota zero del progetto.
Più in dettaglio, abbiamo assegnato al chiodo che abbiamo chiamato C1 una quota di -0,29 metri, per cui la quota 0,00 si trova sul fronte dell’edificio che dà sulla strada.
Abbiamo poi verificato il risultato ottenuto confrontando la quota del punto che abbiamo chiamato C2, che aveva un valore di -0,08 metri, con la quota del rilievo che era stato fatto in precedenza.
Infine, per completare tutte le operazioni necessarie al calcolo dei volumi, abbiamo dovuto effettuare 167 scansioni.
L’errore di registrazione (indicato come sqm) per queste scansioni è stato di 17 millimetri, un valore molto piccolo che indica una precisione molto elevata.

Oltre a calcolare il volume dell’intero complesso, abbiamo anche creato un disegno in sezione che corrispondeva al progetto presentato all’amministrazione comunale, al fine di verificare le misure di altezza.
Abbiamo scoperto che l’altezza indicata nel progetto vicino alla rampa di accesso era di -1,00 metri, mentre la nostra misurazione ha mostrato un valore di -0,23 metri.

Inoltre, abbiamo notato che una parte dell’edificio A era stata ampliata verso l’alto.
Grazie al nostro rilievo a nuvola di punti, siamo riusciti a verificare quanto era stata effettivamente sopraelevata.
Nel progetto originale, l’altezza era di +4,50 metri, ma il nostro rilievo ha rilevato un’altezza di circa +5,25 metri misurando al punto dove l’intonaco cambiava (indicando l’inizio della sopraelevazione).

In conclusione, sembra che l’intero complesso immobiliare sia stato costruito più alto rispetto a quanto previsto nel progetto originale.
Avevamo solo pochi giorni per fornire tutte queste informazioni al committente, ma grazie all’uso della tecnologia della nuvola di punti, siamo riusciti a svolgere il lavoro in modo rapido e preciso.
L’uso del modello digitalizzato in Revit ci ha permesso di non dover aggiornare continuamente le varie visualizzazioni e di creare disegni in sezione laddove ne avevamo bisogno.
Questo ha reso il processo molto più efficiente.
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